domenica 5 ottobre 2008

La parabola del gallo da combattimento

Un re desiderava avere un gallo da combattimento molto forte ed aveva domandato ad uno dei suoi sudditi di prepararne uno.
All'inizio, questi insegnò al gallo la tecnica di combattimento.
Dopo 10 giorni il re domandò all'istruttore:" Si potrebbe organizzare un combattimento con il gallo?"  e l'istruttore rispose:" No! Non ancora. E' forte, ma questa forza è vuota, vuol sempre combattere; è eccitato e la sua è una forza effimera."

Dieci giorni più tardi, il re domandò di nuovo: " Si può quindi, organizzare questo combattimento?" " No! " replicò l'istruttore " Si irrita ancora, vuol sempre combattere. Anche quando sente il canto di un gallo, da un paese vicino, si mette in collera e vuol battersi!"

Dopo altri nuovi dieci giorni d'addestramento, il re domandò ancora:" E' possibile ora?" L'istruttore rispose:" Ora non si eccita più , se sente o vede un altro gallo, resta calmo. La sua posizione è giusta ma la sua tensione è forte.
Non si mette più in collera. L'energia e la forza non si manifestano in superficie".
"Allora è pronto per il combattimento?" Chiese il re, " Forse" rispose l'uomo.
Vennero portati numerosi galli da combattimento e si organizzò il torneo.
Ma i galli avversari non potevano avvicinarsi a quel gallo. Fuggivano impauriti! Così non ci fu bisogno di combattere. Aveva interiormente una forza che non si manifestava esteriorizzandosi.
Gli altri non potevano che inchinarsi davanti alla sua tranquilla sicurezza e alla sua vera forza nascosta.